Google sta introducendo una nuova funzione su Google Play che informerà gli utenti quando un’app sta consumando troppa batteria in background. La novità deriva da un nuovo sistema di analisi chiamato “excessive partial wake locks”, pensato per individuare le applicazioni che impediscono al dispositivo di entrare in modalità sospensione. Questo comportamento, comune tra app che continuano a lavorare anche a schermo spento, è una delle cause principali del consumo anomalo della batteria.
Il sistema è stato sviluppato con la collaborazione di Samsung, che ha contribuito fornendo dati reali sull’impatto delle app sulle prestazioni energetiche. Dopo una fase di beta test iniziata ad aprile, Google ha affinato l’algoritmo grazie ai feedback degli sviluppatori per renderlo più preciso e utile. L’obiettivo è ridurre al minimo le attività superflue in background, migliorando al contempo la durata della batteria sui dispositivi Android di ogni marca.
Google considera un comportamento eccessivo quando un’app mantiene “wake lock” per più di due ore cumulative in un periodo di 24 ore. In pratica, se un’app resta attiva troppo a lungo senza che l’utente lo sappia, verrà penalizzata. Se almeno il 5% delle sessioni di un’app supera questa soglia in 28 giorni, lo sviluppatore riceverà un avviso e l’app potrà subire conseguenze: sarà esclusa dalle aree di maggiore visibilità del Play Store e il suo profilo mostrerà un messaggio in rosso che segnalerà “questa app può consumare più batteria del previsto”.


Le nuove regole entreranno in vigore a partire dal 1° marzo 2026, lasciando agli sviluppatori alcuni mesi per ottimizzare le proprie applicazioni. Questa iniziativa rappresenta un passo importante nella gestione trasparente dell’energia su Android, ed offrirà agli utenti maggiore controllo e consapevolezza.
D’altra parte, costringerà anche gli sviluppatori a ripensare il modo in cui le loro app interagiscono con il sistema, riducendo sprechi e migliorando l’esperienza complessiva.


