Il cimitero dell’industria videoludica è pieno di lapidi con nomi che un tempo facevano sognare milioni di giocatori. Progetti ambiziosi, annunciati con trailer spettacolari, che finiscono per essere rimandati all’infinito fino a scomparire nel nulla, vittime di gestioni scellerate o di aspettative impossibili da soddisfare.
È la triste storia del “vaporware”, software che evapora prima ancora di raggiungere gli scaffali digitali, lasciando l’amaro in bocca a chi ci aveva creduto.
Hytale ha rischiato seriamente di diventare il re di questo cimitero. Dato per spacciato, cancellato e sepolto sotto metri di silenzio e decisioni aziendali discutibili, il titolo sembrava destinato a rimanere un “what if” leggendario.
Invece, in una serie di eventi che ha del miracoloso e che raramente si vede in questo settore, il gioco è tornato dall’oltretomba. Non è solo sopravvissuto: è tornato a casa.
Cosa è Hytale

Per capire la portata di questo evento bisogna riavvolgere il nastro fino al 2015, anno in cui è iniziato lo sviluppo, anche se il mondo ha scoperto la sua esistenza solo nel 2018 con un trailer che ha letteralmente rotto internet.
Hytale nasceva da una costola di Hypixel, il server di minigiochi più famoso di Minecraft. I creatori, stanchi dei limiti tecnici imposti dal gioco di Mojang, decisero di fare il grande salto: creare il proprio universo a blocchi.
Non si trattava di un semplice clone. Le ambizioni erano smisurate: un motore grafico capace di supportare modding profondo fin dal primo giorno, strumenti di creazione cinematografica integrati e una modalità avventura RPG che prometteva di dare un senso alla classica libertà dei sandbox. Hypixel Studios, fondata ufficialmente per l’occasione, voleva dare alla community quello che Minecraft non riusciva più a offrire.
Il team era composto inizialmente da appassionati, modder e sviluppatori che conoscevano perfettamente i desideri dei giocatori perché erano giocatori loro stessi. La dimensione dello studio era contenuta ma la passione bruciava forte, spinta da quel trailer che macinava decine di milioni di visualizzazioni in pochissimo tempo. Hytale non era più solo un progetto indie, era diventato il titolo più atteso del decennio per gli amanti del genere.
La promessa era quella di un gioco “dai creatori per i creatori”. Volevano abbattere le barriere tra sviluppatore e giocatore, e fornire un ecosistema dove chiunque potesse modificare il mondo, creare script o disegnare nuovi modelli senza dover essere un ingegnere informatico. Era il sogno proibito di chiunque avesse mai piazzato un blocco virtuale.
La nefasta acquisizione

Tutto sembrava procedere per il meglio fino all’aprile del 2020. In quella data Riot Games, il colosso dietro League of Legends e Valorant, ha annunciato l’acquisizione totale di Hypixel Studios. Sulla carta sembrava la mossa del secolo: Riot avrebbe fornito risorse illimitate, stabilità economica e un’infrastruttura di livello mondiale per trasformare Hytale in un fenomeno globale.
La realtà si è rivelata ben diversa. L’indipendenza creativa, che era il cuore pulsante del progetto, ha iniziato a diluirsi nelle logiche di una grande multinazionale. Riot voleva un prodotto perfetto, levigato, capace di competere con i giganti del settore su ogni fronte. Questo ha comportato un cambio di rotta drastico e, col senno di poi, disastroso.
I fondatori originali, pur rimanendo inizialmente coinvolti, hanno visto la loro creatura trasformarsi. Quello che doveva essere un lancio imminente è diventato un cantiere eterno. L’acquisizione ha portato troppa burocrazia e una visione che forse non combaciava più con lo spirito “grezzo ma geniale” che aveva fatto innamorare i fan al primo sguardo.
Il declino


Dopo l’acquisizione, la comunicazione è diventata criptica e sporadica. Il team ha smesso di parlare direttamente alla community, nascondendosi dietro lunghi post sul blog che parlavano di “ricostruzione del motore di gioco”. Hanno deciso di abbandonare il codice originale (Java e C#) per riscrivere tutto in C++, per garantire prestazioni migliori su tutte le piattaforme. È stato l’inizio della fine.
Questo processo di riscrittura ha gettato il gioco in quello che viene definito “development hell”. Anni di lavoro buttati via per inseguire una perfezione tecnica che allontanava sempre di più la data di uscita. Le scadenze venivano mancate sistematicamente e l’entusiasmo della community si trasformava prima in frustrazione, poi in rassegnazione e infine in rabbia.
Le poche immagini mostrate sembravano prive di quell’anima che aveva contraddistinto il primo trailer. Si percepiva la mano pesante di una corporazione che cercava di creare un prodotto commerciale piuttosto che un’opera d’amore. Il silenzio assordante del 2024 è stato il preludio al disastro.
La data precisa della “morte” è il 23 giugno 2025. In quel giorno, Riot Games ha annunciato la chiusura dello sviluppo di Hytale e lo smantellamento di Hypixel Studios. Dopo anni di investimenti e cambi di rotta, il gigante aveva deciso di staccare la spina, ritenendo che il progetto non fosse più sostenibile. Per milioni di fan, è stato il giorno in cui la speranza si è spenta definitivamente.
La salvezza e la rinascita

Ma la storia non era finita. Il 17 novembre 2025, appena pochi giorni fa, è arrivato l’annuncio che ha scosso l’intera industria. Simon Collins-Laflamme, il fondatore originale di Hypixel, ha comunicato di aver ricomprato Hytale da Riot Games. Non si tratta di una collaborazione, ma di un’acquisizione totale: Simon ora possiede il 100% del gioco e ha impegnato i propri fondi personali per garantire lo sviluppo per i prossimi dieci anni, senza investitori esterni o publisher a dettare legge.
La mossa è stata audace e inaspettata. Simon ha richiamato a sé circa 30 sviluppatori del team originale, i veterani che avevano costruito la visione iniziale, per rimettere in piedi il progetto. La decisione più importante è stata quella di abbandonare il disastroso nuovo motore in C++ voluto da Riot e tornare al “Legacy Engine”, il motore originale visto nel trailer del 2018. Questo significa che il gioco è di nuovo giocabile, vivo e pronto per essere mostrato.
L’obiettivo è chiaro: tornare alle origini. Niente più perfezionismo aziendale che paralizza lo sviluppo. Il team vuole consegnare il gioco nelle mani dei giocatori il prima possibile. Si partirà con le modalità Esplorazione e Creativa, oltre agli strumenti di modding, mentre la modalità Avventura arriverà in seguito. È un ritorno alla filosofia di sviluppo agile e comunitaria che aveva reso grande Hypixel.
A confermare la volontà di “aggredire” il mercato e premiare la pazienza dei fan, il 21 novembre è arrivato l’annuncio del prezzo, una vera bomba mediatica. Hytale costerà solo 19,99 dollari nella sua versione standard (una SilkSong Move, per citare MarcusKron). Una cifra incredibilmente bassa per un titolo di questa portata, voluta fortemente da Simon per rendere il gioco accessibile a tutti e popolare i server fin dal giorno uno.
Sono previste anche edizioni di supporto a 34,99 e 69,99 dollari per chi vuole finanziare il progetto, ma il messaggio è forte: non sono qui per spremere i giocatori, ma per costruire una community. Hytale è tornato a essere un progetto indipendente, guidato dalla passione e non dai grafici finanziari. È la vittoria di Davide contro Golia, o meglio, di Davide che si riprende la fionda dopo che Golia gliel’aveva rubata.
Il futuro

Ora non resta che attendere la data dell’Accesso Anticipato, che dovrebbe essere imminente. La strada è ancora lunga e il lavoro da fare per recuperare il tempo perso è tanto, ma l’atmosfera è cambiata radicalmente. Non c’è più quella cappa di mistero e preoccupazione, ma solo la frenesia tipica delle grandi occasioni.
Auguriamo a Simon e al suo ritrovato team tutto il meglio. Hanno dimostrato che anche quando tutto sembra perduto, la passione può ribaltare le decisioni dei colossi.
Hytale è salvo, e noi siamo pronti, piccone alla mano, a esplorare finalmente quel mondo che sogniamo da quasi dieci anni.
Se volete avere più informazioni su Hytale, c’è il sito ufficiale, ma anche una delle più grandi community italiane, chiamata Hytale Italia, che da anni tiene aggiornata l’utenza su tutto quello che si muove dietro questo attesissimo titolo.


