Jolla Phone, un nome che risveglia ricordi lontani negli appassionati di tecnologia, è riemerso dal silenzio con l’obiettivo ambizioso di sfidare il dominio di Android, iOS e HarmonyOS. Nata nel 2011 da una costola di Nokia, l’azienda finlandese ha attraversato un percorso turbolento fatto di progetti falliti e ristrutturazioni finanziarie, fino a quando il management e i fondatori originali ne hanno ripreso il controllo nel 2023.
Oggi Jolla si propone di costruire una piattaforma mobile europea permanente, fondata su privacy, apertura e sovranità tecnologica, in modo da offrire un’alternativa concreta e indipendente nel panorama dei sistemi operativi.
Il nuovo Jolla Phone, annunciato in maniera molto silenziosa a inizio dicembre 2025, ha riscosso un successo immediato: il primo lotto di 2.000 unità è andato esaurito nel primo weekend, spingendo l’azienda ad aprire i preordini per altri 2.000 dispositivi. Il cuore del telefono è Sailfish OS, un sistema operativo basato su Linux che privilegia la privacy, non invia dati in background e non richiede account Google, pur mantenendo la compatibilità con le app Android tramite un sistema proprietario. Questa combinazione offre agli utenti la libertà dell’open source senza sacrificare l’ecosistema di applicazioni a cui sono abituati.


Dal punto di vista hardware, il dispositivo presenta un display AMOLED da 6,36 pollici e un processore MediaTek 5G, supportato da una generosa batteria sostituibile da 5.500 mAh. Particolare attenzione è stata data alla sicurezza fisica e alla personalizzazione: il telefono include un interruttore hardware per disattivare fotocamera e microfono, supporto dual-SIM e cover posteriori intercambiabili, qualora l’arancione acceso di base non fosse gradito. Il comparto fotografico è solido, con una fotocamera principale da 50MP e una grandangolare da 13MP.
Il Jolla Phone è proposto al prezzo di 549 euro, con la possibilità di bloccare uno dei dispositivi del secondo lotto versando un acconto di 99 euro. La vendita è attualmente limitata ai paesi dell’UE, Regno Unito, Svizzera e Norvegia, con le spedizioni previste per la prima metà del 2026.
Nonostante la disponibilità ristretta, il ritorno di Jolla rappresenta un segnale importante: dimostra che c’è ancora spazio e desiderio per una tecnologia che metta al primo posto la privacy dell’utente rispetto alla raccolta dati.


