Quelle che fino a poche settimane fa erano solo insistenti voci di corridoio sono ora realtà ufficiale: Samsung ha alzato il sipario sull’Exynos 2600, il processore che segna una pietra miliare non solo per l’azienda coreana, ma per l’intera industria dei semiconduttori. Si tratta infatti del primo System-on-Chip per smartphone al mondo costruito con processo produttivo a 2 nanometri Gate-All-Around.
Destinato a muovere la futura serie Galaxy S26 (almeno in alcuni mercati selezionati), questo chip promette di lasciarsi alle spalle i compromessi del passato, puntando tutto su un salto generazionale in termini di efficienza energetica e potenza bruta.

L’architettura interna rivela una scelta ingegneristica audace: Samsung ha abbandonato i tradizionali core a basso consumo (“little cores”), optando per una CPU 10-core interamente votata alle prestazioni. Il layout comprende un core principale C1-Ultra che tocca i 3,8 GHz, affiancato da tre core C1-Pro ad alte prestazioni e sei core C1-Pro ottimizzati per l’efficienza, ma comunque potenti. Questa configurazione “muscolare” promette un aumento delle prestazioni della CPU del 39% rispetto alla generazione precedente. Anche il comparto grafico fa un balzo in avanti con la nuova GPU Xclipse 960, che raddoppia la potenza di calcolo e migliora del 50% le prestazioni in Ray Tracing, supportata da una tecnologia di upscaling basata sull’IA per garantire fluidità nei giochi senza drenare la batteria.
L’intelligenza artificiale e la multimedialità sono, prevedibilmente, al centro dell’esperienza. La nuova NPU offre un incremento prestazionale del 113%, progettata specificamente per gestire modelli di IA generativa complessi direttamente sul dispositivo, garantendo al contempo una maggiore privacy dei dati. Sul fronte fotografico, l’ISP integrato è un mostro di potenza capace di gestire sensori fino a 320 MP, registrare video in 8K e offrire uno scatto a zero ritardo anche a 108 MP. Samsung ha inoltre introdotto un nuovo sistema di percezione visiva che migliora la riduzione del rumore nei video in condizioni di scarsa illuminazione.
Infine, Samsung sembra aver affrontato di petto il tallone d’Achille storico dei suoi processori: il surriscaldamento. L’Exynos 2600 introduce la tecnologia proprietaria “Heat Path Block”, che utilizza materiali avanzati per ridurre la resistenza termica del 16%. Se i dati si tradurranno in realtà, questo potrebbe finalmente risolvere i problemi di throttling che hanno afflitto le generazioni passate, permettendo al chip di mantenere prestazioni di picco più a lungo.
Con la produzione di massa già avviata, la sfida a Qualcomm e Apple per il dominio del 2026 è ufficialmente aperta.


