Se c’è una parola che può definire interamente tutto il redesign dell’interfaccia di Android 16, quella parola è sicuramente “grassetto“. Lo stile Bold, in inglese, permea tutta la nuova interfaccia di Google, che se ad un primo impatto può spiazzare, riesce a convincere utilizzandola man mano.
Abbiamo installato la beta sul nostro Pixel 9 Pro XL e possiamo dire con certezza che la nuova interfaccia non ci sta dispiacendo per nulla. Siamo ancora alla prima beta che introduce la nuova Material 3 Espressive, e sicuramente le cose sono soggette a cambiamento nel corso delle beta che porteranno alla versione finale, ma già così inizia a piacerci.
Toggle personalizzabili




Ci piace il nuovo font, super leggibile, ma soprattutto la nuova gestione dei toggle.
Se prima c’era veramente tanto, tantissimo spazio sprecato, ora è possibile ridimensionare e posizionare i vari toggle, ottimizzando a piacere quello che è uno dei punti chiave dell’utilizzo quotidiano sui nostri smartphone.
Con questa modifica, Google ci ha assicurato ben 12 spazi in più per utilizzare qualsivoglia toggle possiamo desiderare.
Impostazioni color coded


Le impostazioni sono state riorganizzate ma soprattutto codificate per colore, con ad esempio i settaggi per l’audio in rosso, per la connettività in azzurro ecc.
Una riorganizzazione dovuta e necessaria, per quello che è un punto critico su vari sistemi operativi o interfaccie, come ad esempio iOS, che rimane (per ora) confusionario e disorganizzato.
Notifiche sulla schermata di blocco



Anche le notifiche sulla schermata di blocco hanno ricevuto un minimo di amore da parte di Google, anche se non troppo.
È ora infatti possibile scegliere tra due tipi di visualizzazione, ossia compatta, che mostra solo la più importante in alto, con le altre che vengono visualizzate solo sotto forma di icone, ed elenco completo, che invece le mostra tutte.
Ne deriva una personalizzazione più profonda della lockscreen quando il telefono è sbloccato, che troviamo già però su altre interfacce personalizzabili, One UI su tutte.
Il problema rimane sull’Always On Display, che è rimasto purtroppo molto indietro rispetto alla concorrenza, anche interna, degli altri produttori. Non è personalizzabile, mostra solo le icone delle notifiche (non posso ad esempio sapere, se ho un messaggio, da chi arriva), ed è in linea generale molto piatto e noioso.
A nostro avviso, ma si tratta di gusti meramente personali, la soluzione di Apple rimane la migliore, con notifiche persistenti anche sull’AOD che mostrano precisamente da chi arriva la notifica e, se lo si sceglie, anche il contenuto. Sarà per Android 17, forse.
Schermata di blocco



Tralasciando il discorso notifiche e rimanendo comunque sulla schermata di blocco, quest’ultima ha ricevuto alcuni aggiornamenti, tra cui la possibilità di zoomare sulla lock screen stessa per visualizzare e personalizzare in maniera più semplice quanto mostrato a schermo, oltre al fatto che alcuni orologi hanno ricevuto un nuovo slider per impostarne la grandezza, e soprattutto la quantità di grassetto.
In Google devono proprio amarlo, questo formato.
In conclusione
Per concludere, questo articolo vi ha mostrato solo alcune delle novità che la prima beta con Material 3 Espressive di Android 16 ha portato, ma ce ne sono ancora molte, come ad esempio la possibilità di creare uno sfondo generando una forma in base alla foto che gli date in pasto, da utilizzare come sfondo.
Seguiranno come sempre altri articoli che approfondiranno le altre novità man mano che le troveremo. Continuate a seguirci!


