Anthropic ha accettato di pagare 1,5 miliardi di dollari per chiudere una class action avviata da un gruppo di scrittori e case editrici, che accusavano la startup di intelligenza artificiale di aver utilizzato copie pirata dei loro libri per addestrare il chatbot Claude.
Lโaccordo, che sarร esaminato da un giudice federale a San Francisco, prevede un risarcimento di circa 3.000 dollari per ciascuna delle 500.000 opere incluse. Si tratta, secondo i legali coinvolti, del piรน grande recupero economico per violazione del copyright mai registrato, e soprattutto del primo di queste dimensioni nellโera dellโIA.
Il caso era partito dalla denuncia di tre autori, tra cui la scrittrice Andrea Bartz, ed รจ poi cresciuto fino a rappresentare migliaia di autori i cui libri erano stati scaricati da vari siti di pirateria. Il giudice William Alsup aveva stabilito lo scorso giugno che lโaddestramento delle IA non costituisce di per sรฉ violazione di copyright, ma che Anthropic aveva effettivamente acquisito milioni di testi in modo illecito.
Senza lโaccordo, un eventuale processo previsto per dicembre avrebbe potuto comportare danni economici tali da mettere a rischio la sopravvivenza stessa della societร .
Il valore dellโintesa riflette anche lโimportanza che i libri hanno nello sviluppo dei modelli linguistici: milioni di parole organizzate e curate che permettono di costruire chatbot complessi come Claude o ChatGPT. Per questo la Authors Guild ha definito lโesito โun risultato eccellenteโ, sottolineando che il messaggio inviato allโindustria รจ chiaro: usare opere piratate per addestrare sistemi di intelligenza artificiale comporta conseguenze concrete e costose, soprattutto a danno di autori che spesso non hanno le risorse per difendersi da soli.


