Samsung e Apple starebbero accelerando il processo per liberarsi dalla dipendenza da Qualcomm, e le motivazioni non sono difficili da intuire. Entrambe le aziende vogliono ridurre i costi e aumentare il controllo sulla propria produzione, anche a costo di accettare chip meno performanti nel breve periodo.
Samsung, dopo anni di alternanza tra Snapdragon ed Exynos, ha confermato di voler spingere nuovamente sul proprio chip Exynos 2600 da 2 nm, nonostante i problemi di produzione. Allo stesso modo, Apple ha introdotto il suo primo modem C1 sull’iPhone 16e e prevede di portarlo su tutta la gamma iPhone 17, partendo dai modelli base e Air.
Il motivo principale dietro questa mossa strategica è uno: Qualcomm costa troppo. Le licenze sono onerose e, come nel caso di Samsung, l’utilizzo globale dei chip Snapdragon ha comportato una perdita da 400 milioni di dollari solo per la serie Galaxy S25. Anche se gli Exynos e il modem C1 di Apple non sono ancora all’altezza di Qualcomm in termini tecnici, il divario è ormai ininfluente per l’utente medio.
Mentre Qualcomm continua a perdere quote di mercato, soprattutto a causa dell’uscita graduale di Apple, il suo dominio sembra destinato a ridimensionarsi drasticamente nel giro di pochi anni.


