Telegram ha appena chiuso un accordo milionario che suona più come un colpo di genio che una semplice partnership tecnica: per i prossimi 12 mesi, l’intelligenza artificiale Grok di xAI sarà integrata direttamente all’interno dell’app, con Telegram che incassa 300 milioni di dollari in contanti e azioni, oltre al 50% dei ricavi degli abbonamenti Grok venduti attraverso la piattaforma.
Praticamente, non solo Durov e soci non pagano un centesimo, ma ci guadagnano pure parecchio, e in cambio, Grok finisce davanti agli occhi di un miliardo di utenti attivi mensili.
Da utente quotidiano di Telegram, non posso che guardare a questa mossa con grande interesse. È la mia app principale per comunicare, lavorare, intrattenermi, aggiornarmi. In pratica, ci passo gran parte della giornata, ed è più facile che ti rispondo su Telegram piuttosto che se mi fai una telefonata. Ecco perché l’idea di avere un assistente IA direttamente integrato nell’esperienza d’uso mi sembra tutt’altro che superflua.
🔥 This summer, Telegram users will gain access to the best AI technology on the market. @elonmusk and I have agreed to a 1-year partnership to bring xAI’s @grok to our billion+ users and integrate it across all Telegram apps 🤝
— Pavel Durov (@durov) May 28, 2025
💪 This also strengthens Telegram’s financial… pic.twitter.com/ZPK550AyRV
Grok porterà strumenti utili come la composizione intelligente dei messaggi, il riepilogo delle chat, o la moderazione automatica nei gruppi, funzioni che potrebbero semplificare la vita a chi, come me, usa Telegram non solo per chiacchiere casuali, ma come vera e propria centrale operativa.
Chiaro, c’è sempre il tema della privacy, specialmente con un’intelligenza artificiale affamata di dati. Ma su questo fronte Pavel Durov è stato netto: Grok potrà vedere solo quello che decidiamo volontariamente di inviargli. Certo, resta da vedere cosa ne farà di quelle informazioni, ma per ora non ci sono segnali preoccupanti. Anzi, rispetto a concorrenti più “chiusi” come WhatsApp, Telegram continua a dimostrarsi molto più trasparente, flessibile e aperto all’innovazione.
E questa, onestamente, è una delle tante ragioni per cui continuo a preferirlo ogni giorno.


