Google prepara Gemini UX 2.0: in arrivo una rivoluzione grafica

Google prepara Gemini UX 2.0: in arrivo una rivoluzione grafica

Gemini

L’esperienza d’uso dell’applicazione Gemini sta per subire una trasformazione radicale grazie a un imponente investimento confermato dai vertici di Google. Logan Kilpatrick ha ammesso che l’attuale interfaccia non riesce a valorizzare appieno le enormi potenzialità del modello e necessita di una revisione profonda definita internamente come UX 2.0.

Il confronto con la concorrenza ha evidenziato diverse lacune funzionali che il colosso di Mountain View intende colmare al più presto per offrire agli utenti uno strumento decisamente più fluido e intuitivo rispetto alla versione odierna.

Un’altra novità molto attesa riguarda lo sviluppo di un client nativo dedicato ai computer con sistema operativo macOS per colmare il divario con le soluzioni rivali. L’utilizzo esclusivo tramite browser limita le funzionalità avanzate e rende operazioni semplici come il caricamento di file multipli molto più lente e macchinose rispetto all’app desktop di ChatGPT.

La presenza di un software installabile permetterà una gestione migliore delle risorse locali e aprirà la strada a capacità agenziali più profonde che richiedono un accesso diretto ai documenti presenti sul disco fisso.

Il divario attuale appare evidente se osserviamo come il software di OpenAI riesca a dialogare con strumenti esterni come Notion o il terminale di sistema in modo trasparente. Google ha compreso l’importanza di questa integrazione e lavora per eliminare la frizione causata dall’interfaccia web che spesso risulta inadatta per i flussi di lavoro professionali complessi. Non esiste ancora una data di rilascio precisa ma i ritmi serrati degli ultimi aggiornamenti ci fanno capire che non dovremo attendere molto per vedere queste migliorie sui nostri schermi.

I piani di espansione toccano anche il settore degli sviluppatori con il progetto di portare Google AI Studio su dispositivi mobili Android e iOS. Questa nuova applicazione prenderà il nome di Build Anything e consentirà di proseguire le sessioni di programmazione assistita e la gestione dei prompt anche in mobilità senza dover ricorrere necessariamente al computer.

I responsabili del design hanno specificato che i tempi per questo rilascio potrebbero essere leggermente più lunghi ma la direzione intrapresa conferma la volontà di rendere l’intero ecosistema accessibile ovunque.

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