Il Google Pixel 10a, il cui lancio è previsto per l’inizio del 2026, si preannuncia come uno degli smartphone più prevedibili e conservativi della storia recente dell’azienda di Mountain View. Grazie a una certificazione dell’operatore Verizon condivisa dal noto leaker Evan Blass, sono emersi i dettagli tecnici che confermano l’assenza totale di colpi di scena.
Chi si aspettava un salto generazionale o innovazioni hardware resterà probabilmente deluso: il dispositivo sembra ricalcare quasi fedelmente le orme del suo predecessore, suggerendo una strategia di mantenimento piuttosto che di evoluzione.
Analizzando le specifiche trapelate, il telefono monterà lo stesso pannello AMOLED da 6,28 pollici con risoluzione FHD+ e refresh rate a 120Hz visto sul modello precedente. Anche il comparto fotografico, tradizionalmente il fiore all’occhiello della serie, appare congelato nel tempo: la configurazione prevede una selfie camera da 13MP e un modulo posteriore identico al passato, composto da un sensore principale da 48MP (f/1.7) e un ultrawide da 13MP (f/2.2). Non sembrano esserci aggiornamenti nemmeno nell’ottica o nella risoluzione, lasciando tutto il lavoro di miglioramento agli algoritmi software.

Anche sotto il cofano la musica non cambia. Il listing conferma una dotazione base di 8GB di RAM e 128GB di memoria interna, supportati da una batteria da 5.100 mAh che, con tutta probabilità, manterrà la modesta velocità di ricarica a 23W. Sebbene la certificazione non citi esplicitamente il processore, le voci indicano che il Pixel 10a riutilizzerà il chip Tensor G4, lo stesso cuore pulsante del Pixel 9a.
In sintesi, ci troviamo di fronte a un dispositivo che non cerca di stupire, ma di riproporre un pacchetto collaudato senza rischiare nulla.


