I produttori di smartphone stanno spingendo sempre più per risolvere il problema del surriscaldamento, perché quando un dispositivo diventa troppo caldo diventa scomodo da maneggiare, perde prestazioni e la batteria ne soffre.
Un esempio recente è l’iPhone 17 Pro, che ha abbandonato il telaio in titanio per tornare all’alluminio proprio per migliorare la dissipazione del calore. Apple ha anche introdotto una camera di vapore interna che distribuisce meglio il calore prodotto dal chip, evitando punti bollenti e consentendo al processore di mantenere prestazioni elevate più a lungo.
Il surriscaldamento è un problema serio: una temperatura troppo alta può abbreviare la vita della batteria (le batterie al litio degradano più velocemente con calore costante) e obbligare il processore a ridurre la sua frequenza operativa (il cosiddetto throttling), cioè rallentare la velocità per evitare danni.
In uso intenso, come gaming, registrazioni video o app che richiedono molte risorse, il dispositivo può diventare lento o inaffidabile se non gestito bene dal punto di vista termico.
Ma veniamo alla protagonista: la cover.

Sì, le custodie sono fondamentali per proteggere il nostro costoso telefono da graffi, cadute e urti vari, ma introducono un effetto collaterale: rallentano la dispersione del calore.
Spesso usiamo cover economiche, fatte di materiali isolanti come TPU o silicone, su smartphone che costano più di mille euro, e non ci pensiamo, finché il telefono non diventa una padella rovente. Alcuni studi lo confermano: uno studio universitario ha confrontato due smartphone identici (uno “nudo”, l’altro con cover) impegnati in task come chiamate, streaming, giochi e musica, ed ha misurato le temperature della superficie e della batteria. Il dispositivo con su la custodia ha mostrato temperature decisamente maggiori.
Un altro studio ha evidenziato che durante attività ad alto consumo (gaming, uso intenso) le cover mantengono il calore più a lungo, soprattutto sul retro dello smartphone.
Alla fine le cover restano un male necessario: proteggono l’investimento su telefoni costosi, quello si, ma non bisogna sottovalutare il calo di prestazioni o i problemi di surriscaldamento che ne derivano.

Non siamo affatto contro le cover, sia chiaro, ma è bene che l’utente sappia cosa comportano: protezione sì, ma con un occhio al calore quando serve.
E ora non voglio più sentir dire che lo smartphone scalda per poi vederlo dentro una cover che lo fa sembrare un rugged phone!


