Un gigante della robotica domestica ha ufficialmente capitolato: dopo trentacinque anni di attività, iRobot, l’azienda che con il suo Roomba ha praticamente inventato il concetto di pulizia automatizzata, ha presentato istanza di fallimento. Non si tratta però di una chiusura definitiva, bensì di una ristrutturazione forzata che porterà l’azienda americana nelle mani di Picea Robotics, il produttore cinese che da tempo agiva come suo terzista per l’assemblaggio dei dispositivi.
Questa acquisizione segna la fine dell’indipendenza per il marchio del Massachusetts, costretto a cedere il controllo per garantire la propria sopravvivenza finanziaria.
Il crollo di iRobot è il risultato di una “tempesta perfetta” che ha colpito l’azienda negli ultimi anni. Da un lato, la concorrenza asiatica di marchi come Roborock ed Ecovacs ha eroso quote di mercato a una velocità impressionante, offrendo tecnologie di navigazione e lavaggio superiori a prezzi più competitivi. Dall’altro, il fallimento della tentata acquisizione da parte di Amazon nel 2022, bloccata dalle autorità antitrust, ha privato iRobot delle risorse vitali per il rilancio. Il colpo di grazia è arrivato dai recenti dazi doganali statunitensi, in particolare quelli sulle importazioni dal Vietnam, che hanno reso insostenibile il modello di business attuale.
Nonostante il terremoto societario, l’azienda ha tenuto a rassicurare immediatamente la sua vasta base di clienti globali: il vostro Roomba continuerà a funzionare come sempre. L’accordo con Picea Robotics prevede la totale continuità operativa, il che significa che l’app, i servizi cloud, l’assistenza clienti e la fornitura di ricambi non subiranno interruzioni. Gary Cohen, CEO di iRobot, ha descritto questa transizione come necessaria per assicurare un futuro a lungo termine al brand, permettendo di mantenere attivi i servizi mentre si riorganizza l’assetto finanziario.

Questo epilogo ha un sapore amaro e simbolico per l’industria tecnologica occidentale. iRobot, che nel 2002 aveva lanciato il primo Roomba diventando per i robot aspirapolvere ciò che la Scottex è per la carta casa, finisce per essere salvata e assorbita proprio dalla catena di fornitura che aveva contribuito a nutrire.
Sebbene il marchio sopravvivrà, la leadership dell’innovazione nel settore sembra ormai essersi spostata definitivamente a Oriente, con l’ex pioniere americano costretto a diventare una sussidiaria del suo stesso costruttore per restare a galla.


