OpenAI è tornata sotto i riflettori dopo le polemiche nate con Sora 2, la sua nuova app di generazione video basata su intelligenza artificiale. L’app, lanciata la scorsa settimana in accesso limitato, ha permesso agli utenti di creare brevi clip partendo da un semplice testo, ma in pochi giorni la rete si è riempita di video che riproducevano personaggi coperti da copyright come SpongeBob, Pokémon, South Park o Rick and Morty.
L’azienda è quindi intervenuta per chiarire che offrirà ai detentori dei diritti d’autore un controllo più preciso su come i propri personaggi potranno (o non potranno) essere utilizzati.
Il capo delle partnership media di OpenAI, Varun Shetty, ha spiegato che gli studi e gli artisti potranno richiedere la rimozione o il blocco dei propri contenuti attraverso un modulo dedicato. Al momento non è però previsto un sistema di esclusione automatica totale.
Parallelamente, Sam Altman, CEO di OpenAI, ha pubblicato un post in cui ha ammesso che l’azienda sta ascoltando il feedback di utenti e detentori di copyright, promettendo nuove misure per garantire maggiore trasparenza e controllo. In particolare, i proprietari dei diritti potranno decidere se consentire la creazione di contenuti ispirati alle proprie opere, in che contesto e con quali limiti.
Altman ha anche accennato alla possibilità di introdurre in futuro un modello di compensazione economica per chi permette l’uso dei propri personaggi all’interno di Sora 2, definendo l’attuale fase come un periodo di sperimentazione continua, simile ai primi mesi di ChatGPT.
Il CEO ha riconosciuto che ci saranno inevitabilmente errori e situazioni di confine difficili da gestire, ma ha ribadito la volontà di trasformare questo tipo di creazioni in un terreno di collaborazione tra intelligenza artificiale e industria creativa, piuttosto che in un campo di battaglia legale.


